Gestione della liquidità aziendale
La dinamica monetaria è uno dei temi centrali nella gestione della liquidità di un’impresa, da cui dipende sia il successo dell’iniziativa imprenditoriale sia la sopravvivenza dell’azienda stessa. Se manca la liquidità aziendale, infatti, non può esserci alcun margine di crescita e sviluppo.
Cosa si intende per liquidità aziendale?
Quando parliamo di liquidità aziendale intendiamo quell’insieme di valori monetari che entrano ed escono dall’impresa a seguito di scambi con l’esterno. Se correttamente gestita, la liquidità in d’impresa si può suddividere in tre categorie:
- Liquidità aziendale operativa: viene solitamente utilizzata come riserva per mantenere la puntualità dei pagamenti ed evitare un pericoloso incremento dei debiti verso i fornitori e delle correlate obbligazioni.
- Liquidità aziendale strategica: si utilizza come fattore di abbattimento del capitale di credito, che porta a una riduzione del costo dell’indebitamento e della leva finanziaria.
- Liquidità aziendale eccedente: si rivela come un’opportunità se investita in operazioni redditizie, tali da consentire di ottenere ulteriore liquidità per contribuire al raggiungimento e al mantenimento dell’equilibrio monetario aziendale.
Le realtà imprenditoriali di piccole e medie dimensioni, purtroppo, presentano un tendenziale disinteresse per la corretta gestione della liquidità in azienda. Il risultato è un conto economico spesso gravato da un eccesso di oneri finanziari.
Gli strumenti da tenere sotto controllo per l’ottimizzazione della liquidità in azienda sono diversi, e di differente complessità. Per ciascuna azienda occorre infatti individuare strumenti che risultino adeguati alla struttura amministrativa dell’azienda stessa.
Investire la liquidità d’impresa
I progetti di investimento in liquidità devono tenere conto degli obiettivi dell’impresa e delle risorse disponibili. Questo, senza trascurare i vincoli e le variabili come i costi, il tempo e la pertinenza dello strumento di investimento.
Come Progressiva Consulenze, il nostro approccio non prevede l’utilizzo di portafogli d’investimento modello o di schemi d’investimento aziendale prestabiliti e standardizzati. Ogni azienda ha caratteristiche e obiettivi diversi, per cui la scelta dell’impiego della liquidità aziendale può avvenire tramite vari strumenti, quali:
- Conti deposito
- Pronti contro termine
- Polizze ramo 1°
- ETF o fondi monetari
- Obbligazionari a breve termine
- Titoli di Stato
- Obbligazioni con scadenza non superiore ai 3 anni
Il totale degli investimenti in vincolati su conti deposito aziendali non può superare il 20% della liquidità d’impresa eccedente. Lo stesso vale per polizze e strumenti obbligazionari corporate.
Buona prassi: valutazione dei rischi d’investimento
Ogni strumento finanziario deve sempre adattarsi agli obiettivi dell’impresa. Per cui la scelta degli strumenti passa attraverso la valutazione dei rischi d’investimento che un’azienda può assumersi in un determinato contesto. Ci sono strumenti d’investimento esposti a rischi di mercato, quali i Titoli di Stato e le obbligazioni in generale. Ci sono poi strumenti legati alla solidità dell’istituto di credito, quali i conti correnti e i conti deposito. Oppure strumenti finanziari come le polizze, con rischi legati alla solidità della compagnia assicurativa e la presenza di vincoli per la dismissione dell’investimento. La scelta di come investire la liquidità aziendale passa dunque attraverso un’attenta valutazione dei rischi che l’investimento può comportare.
Come si può investire la liquidità aziendale?
Per la pianificazione finanziaria aziendale, o la gestione della liquidità d’impresa, molto spesso le banche propongono dei fondi comuni d’investimento su attivi di natura monetaria e obbligazioni di breve termine. Queste soluzioni prevedono un basso tasso di rischio per ottenere rendimenti, ma occorre fare attenzione sia ai costi sia alla tempistica di disinvestimento che spesso richiede 3 o 4 giorni lavorativi. Di solito, si tratta di rendimenti vengono tassati secondo l’aliquota IRES. Un’altra alternativa sono gli ETF monetari, ovvero soluzioni a basso rischio con minori costi e immediata disponibilità liquida nel momento della vendita sul mercato.
Altro strumento proposto dalle banche è la costruzione di portafogli in Fondi comuni di investimento. Sono soluzioni con un profilo più complesso rispetto al comprato monetario, ma anche in questo caso vanno attenzionati i costi e il livello di rischio degli stessi fondi proposti. Spesso si tratta di una valida soluzione per l’investimento della liquidità aziendale, ma solo se calata sulle effettive esigenze dell’azienda. Lo strumento fondo comune di investimento, in generale, si caratterizza per inefficienze se i costi sono elevati. La valutazione dello strumento specifico e del paniere complessivo necessita un confronto con le alternative di investimento quali gli ETF.
Particolare attenzione va posta alle polizze Unit – Linked, che sono uno strumento assicurativo di natura finanziaria il cui rendimento è legato a un paniere di investimenti sottostante. L’aspetto positivo sono i bassi oneri finanziari, ma va detto che hanno costi spesso molto elevati. Questa tipologia di prodotto ha uno scarso margine di personalizzazione. Inoltre, il più delle volte presenta penali in caso si voglia uscire dall’investimento entro o 4 anni successivi.
In termini di strumenti a disposizione sono da tenere presenti anche le polizze ramo I°, che sono delle polizze sulla durata della vita umana, caso morte. Le prestazioni, in questo caso, sono agganciate al rendimento di un fondo a gestione patrimoniale separato che investe in attività finanziarie caratterizzate da un rischio finanziario minimo. Questo strumento va preso in considerazione in ottica di medio periodo e come nei casi precedenti ne vanno valutati i costi. Tra gli aspetti positivi c’è la certezza del rendimento in presenza di consolidamento delle performance e la valutazione dell’investimento a costo storico.
Perchè affidarsi al consulente finanziario indipendente per gestire la liquidità d’impresa
La gestione finanziaria aziendale e l’ottimizzazione della liquidità d’impresa sono azioni molto delicate da effettuare, perché richiedono l’analisi e l’attenta valutazione dei pro e i contro di ogni minimo passaggio, oltre a un’adeguata documentazione. La missione di un consulente finanziario indipendente è quella di allargare l’offerta bancaria in assenza di conflitto di interesse, in modo tale da raggiungere in maniera più efficiente gli obiettivi dell’impresa e ridurre l’asimmetria informativa tra il cliente e la banca. Inoltre, il consulente finanziario indipendente può essere un supporto per l’imprenditore in termini di trasparenza, gestione dei rischi e tutela delle esigenze del cliente.
L’assenza del conflitto di interessi è una caratteristica che consente all’impresa di contare su un professionista che lavora al suo fianco per tutelare i suoi interessi. Il consulente indipendente è libero da condizionamenti e pressioni commerciali legate alla vendita di prodotti finanziari, come invece accade quando ci si relaziona con alcuni intermediari bancari. Il requisito d’indipendenza dà la possibilità di offrire una scelta più vasta di strumenti finanziari utili all’impresa. In maniera trasparente e personalizzata, il consulente fornisce soluzioni corrette e pertinenti per l’impresa, ponendola al riparo da gestioni e linee di investimento rischiose o prodotti finanziari molte volte inefficienti. Contatta i professionisti di Progressiva Consulenze per capire come gestire al meglio o investire la liquidità della tua impresa.